Articolo: Dispnea psicogena
Cos’è la dispnea psicogena?
Alcuni individui riportano sensazioni di mancanza d’aria e respiro corto in assenza di danni organici e funzionali che possano giustificare questo tipo di disturbo. Si può parlare, in questo caso di dispnea (acuta o cronica) di natura psicogena, in quanto, nella maggior parte dei casi, questa insorge in particolari situazioni di stress psicofisico più o meno temporanee.
Questa forma di dispnea viene spesso sottovalutata proprio per l’assenza di una malattia organica che la spieghi. In realtà, la sensazione e la sofferenza che questo disturbo portano, sono spesso invalidanti tanto quanto le dispnee di natura organica. Per questo motivo, la dispnea psicogena, così come le altre, necessita di una diagnosi accurata e di un trattamento mirato e specifico.
Cause Principali
Come accennato poc’anzi, questo tipo di disturbo, solitamente, insorge in presenza di particolari situazioni di stress psicofisico. In particolare, è stato dimostrato come, la tensione mentale e muscolare accumulata (insieme alla poca attenzione al proprio stato corporeo) in queste situazioni, possono favorire l’insorgere di queste sensazioni di fame d’aria, tipica delle dispnee.
La letteratura attribuisce, in alcuni casi, la causa di questa sintomatologia ad alcuni disturbi di natura psicologica (disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressione, una storia di abusi e traumi, disturbo ossessivo compulsivo). Tuttavia, è dimostrato come, in molti casi, non vi siano particolari patologie psichiatriche alla base di questo disturbo, ma solo alcune difficoltà di coordinazione tra mente e corpo nei meccanismi coinvolti nel respiro.
Sintomi
I sintomi che accompagnano la dispnea di natura psicogena sono in gran parte gli stessi che si possono ritrovare nelle altre forme di dispnea. La sensazione di mancanza d’aria (o fame d’aria)risulta essere il sintomo principale di questa patologia. Vi sono inoltre una serie di sintomi che possono essere più o meno presenti: tosse cronica, problemi legati alle corde vocali, iperventilazione, e, in alcuni casi, senso di pesantezza e dolore a livello del torace.
La sintomatologia della dispnea di natura psicogena si differenzia da quella delle dispnee organiche, per quel che riguarda l’intensità e la frequenza con cui i sintomi si manifestano. Infatti, nelle dispnee psicogene, spesso i sintomi si modificano a seconda delle situazioni a cui l’individuo è esposto (ad esempio, solitamente, la sintomatologia si riduce durante il sonno, cosa che non avviene per la maggior parte delle dispnee organiche).
Diagnosi
La diagnosi di questo tipo di disturbo richiede una attenzione particolare, in quanto prevede l’esclusione, attraverso l’anamnesi e gli esami clinici, di patologie organiche che possano giustificare la sintomatologia. Per questo motivo, in seguito all’esito negativo di tutti gli esami fisici che si eseguono per le dispnee organiche, è necessario andare a valutare la natura psicogena del disturbo tramite una serie di domande cliniche volte a verificare in quali situazioni e in che modo il disturbo è più frequente.
Come riportato più sopra non è necessaria una diagnosi di tipo psichiatrico (in quanto il disturbo potrebbe essere solo momentaneo e dovuto a un uso poco corretto del respiro in assenza di altri disturbi di natura psicogena) anche se, in casi più invalidanti, è consigliata per facilitare il trattamento di questa patologia.
Trattamento
Nei casi in cui il disturbo risulti particolarmente invalidante o cronicizzato, la letteratura suggerisce due tipi di intervento: quello farmacologico, con la somministrazione di piccole dosi di ansiolitici (per le dispnee più acute) e antidepressivi (per le dispnee croniche); quello psicoterapeutico, in particolare vi sono risultati molto confortanti dalle terapie di natura cognitvo-comportamentale. In alcuni casi, infatti, non è possibile lavorare sul singolo disturbo senza indagare quelle che sono le cause e i comportamenti che lo attivano.
Tuttavia, in molti casi, è possibile utilizzare degli interventi più brevi e mirati volti a favorire una migliore integrazione tra mente e corpo che possono portare ad un miglioramento della sintomatologia sul breve e sul lungo periodo. Esistono infatti una serie di tecniche mentali e corporee che possono essere insegnate per fronteggiare il problema in maniera autonoma e senza bisogno di interventi più intrusivi.
